Automatizzare la gestione del buttato

Trattare referenze vive come le piante e i fiori pone sicuramente delle problematiche legate al deperimento del prodotto stesso. Il gardenista come il vivaista, seppur in misura diversa, si trovano ad affrontare la gestione del buttato. Infatti, complice l’invenduto e particolari condizioni metereologiche sfavorevoli, periodicamente gli operatori del settore verde devono a fare i conti con i costi generati dal prodotto deperito che deve essere buttato.

Il valore economico del costo della merce deperita e le tempistiche differite di deperimento, a seconda della tipologia di referenza trattata (fiore reciso, arbusto, ecc.), impongono almeno due riflessioni. E’ possibile quantificare e archiviare il valore del buttato nel database aziendale? Questi dati sono disponibili per una consultazione immediata? Un software gestionale specifico con l’ausilio di dispositivi terminali palmari deve essere in grado di rispondere puntualmente a queste domande. Un terminale palmare deve poter acquisire tramite il codice a barre la quantità da eliminare dallo stock di vendita e/o magazzino in quanto non più vendibile. Successivamente la procedura gestionale deve acquisire il dato proponendo all’operatore un costo da attribuire al buttato sulla base dello storico dei prezzi-costo pagati per l’acquisizione delle referenze. Pertanto la procedura sarà in grado di movimentare il magazzino, assegnando una causale e un valore ben definiti. L’automatismo rilevante in questo caso è dato dal fatto che è il software stesso a proporre i valori da utilizzare per realizzare il movimento. Successivamente il software gestionale deve essere in grado di elaborare tabulati statistici ad hoc in grado di fornire preziose informazioni di costo relative alla merce deperita, utili alla determinazione effettiva della marginalità’ del prodotto. L’elaborazione del layout statistico deve poter presentare la storia del prodotto suddivisa per causali di movimentazione, qualificando la tipologia di carichi e di scarichi (vendite, deperimento merce, acquisto, rettifiche, e via dicendo). Con una semplice interrogazione a video l’utente acquisisce uno spaccato della realtà aziendale per quanto riguarda la logistica in entrata e in uscita dei prodotti, con un dettaglio specifico di tutti i movimenti che sono stati effettuati su una o più referenze. L’intero processo a partire dalla lettura della referenza da buttare fino alla movimentazione nel database di magazzino aziendale viene gestito interamente da un terminale palmare grande quanto un telefono cellulare, permettendo così una notevole velocità di esecuzione del movimento e la disponibilità dei dati immediata.

Comunicare con le email

L’esistenza della posta elettronica è un dato ormai di fatto, scontato, che caratterizza quotidianamente la vita professionale, e non, di ciascuno di noi. Dotarsi di una casella di posta elettronica è diventata un’azione fondamentale per poter comunicare con altri interlocutori. Ma per poter essere uno strumento veramente efficace, soprattutto per le aziende, è indispensabile utilizzarlo con determinati accorgimenti e regole. In primo luogo è bene rispettare una certa regolarità nel verificare la propria casella di posta.

 

E’ inutile dire che ha poco significato comunicare il proprio indirizzo email ad altri interlocutori se poi la verifica della propria casella di posta viene fatta con cadenza quindicinale o mensile! Un’altra regola fondamentale da tenere presente quando si compone un’email è la sintesi. Non possiamo pretendere di utilizzare uno strumento “istantaneo” come l’email e poi tediare il nostro interlocutore con email chilometriche che potrebbero essere risolte con una telefonata. Bisogna inoltre saper osservare le regole della Netiquette evitando di infastidire il destinatario con messaggi che potrebbero anche essere considerati come spam. Due delle regole base dettate dall’etichetta si riferiscono ai seguenti comportamenti:

  1. non scrivere in maiuscolo in un intero messaggio, poiché ciò vorrebbe dire urlare nei confronti dell’interlocutore.
  2. Specificare sempre, in modo breve e significativo, l’oggetto (campo “subject”) del testo incluso nella mail.

Un altro ostacolo che spesso provoca disaffezione nell’utilizzo della posta elettronica è lo spam. E’ indispensabile dotarsi di un buon gestore di posta elettronica che sappia filtrare, con le dovute impostazioni, i messaggi spam che inondano ogni giorno le caselle di posta elettronica, garantendo una lettura “pulita” della propria casella email. La casella di posta elettronica avendo al suo interno il nome dell’azienda è una parte del biglietto da visita molto importante, pertanto a livello aziendale sarebbe meglio presentare caselle di posta con il nome a dominio aziendale registrato, ad esempio nome@miogarden.it, in alternativa a quelle gratuite in modo tale da evitare di visualizzare una mole di messaggi pubblicitari elevata e dimostrare all’interlocutore che riceve la nostra posta di avere attivato la registrazione di un dominio che difficilmente potrà cambiare nel tempo.